Contraffazione

L’olio essenziale di bergamotto è particolarmente soggetto a contraffazioni essendo una essenza pregiata prodotta in quantità relativamente piccole. Generalmente la contraffazione consiste nel “tagliare” l’essenza, ovvero nell’aggiungere distillati di essenze di scarsa qualità e basso costo, ad esempio di arancia amara e di menta bergamotto e/o miscele di terpeni naturali o sintetici, o nel “ricostruire” l’essenza a partire da prodotti chimici di sintesi, colorandola con clorofille. A livello mondiale ogni anno si commercializzano circa tremila tonnellate di essenza dichiarata di bergamotto, mentre l’essenza genuina di bergamotto prodotta annualmente ammonta a non più di cento tonnellate.

L’utilizzo dell’analisi gascromatografica con colonne aventi una fase stazionaria chirale consente di analizzare miscele di enantiomeri. L’analisi della distribuzione enantiomerica di vari composti, quali acetato di linalile e linalolo, permette la caratterizzazione dell’essenza di bergamotto in base al processo produttivo e consente di scoprire l’eventuale contraffazione dell’essenza.

L’utilizzo combinato della spettrometria di massa isotopica e della SNIF-NMR (Site-Specific Natural Isotope Fractionation-Nuclear Magnetic Resonance) permette di scoprire contraffazioni altrimenti non rilevabili consentendo persino l’individuazione della zona geografica di provenienza dell’essenza.

La tecnica GC-C-IRMS (Gas Chromatography-Combustion – Isotope Ratio Mass Spectrometer), utilizzata più recentemente, permette di ottenere risultati analoghi.