Bergamotto è il gruppo industriale leader a livello mondiale per la lavorazione a freddo del frutto e l’estrazione dell’olio essenziale di bergamotto estrazione, con una produzione annua di 10 tonnellate. Fondato nel 1959 il gruppo ha sede a Reggio Calabria (Italia) ed è organizzato in tre aree di business: raccolta, estrazione, esportazione.
Month: Luglio 2013
Olio Essenziale
L’olio essenziale di bergamotto noto comunemente come essenza di bergamotto, è ottenuto per spremitura a freddo delle bucce dei frutti del bergamotto.
È componente essenziale dell’acqua di Colonia e delle acque di toilette, primi prodotti grazie ai quali l’essenza ha avuto un uso diffuso in tutto il mondo. È utilizzato in profumeria come fissativo.
La raccolta del bergamotto ha come fine quasi esclusivo la produzione dell’essenza. L’essenza è contenuta nelle ghiandole o lacune oleifere (otricoli) presenti nella buccia (flavedo); queste cavità contenenti l’essenza hanno origine in seguito alla lisi (cavità lisigeniche) delle stesse cellule che producono l’essenza.
Secondo il grado di maturità dei frutti da cui è estratto, di sapore un poco amaro; la sua densità a 15° va da 0.881 a 0.886, arrivando raramente a 0.888; l’indice di rotazione da + 8 a + 22, ma certe essenze scendono sino a + 5°24′ o salgono sino a + 24°; il numero degli eteri è 95-130; la soluzione in alcool a 90° esige sin0 ad 1 vol. di questo (talvolta dando soluzione opalina); bolle a 180° e oltre; l’acidità è debole. Il componente principale dell’essenza di bergamotto è l’etere acetico di linalol o acetato di linalile, la cui proporzione determina il valore dell’essenza; essa è di regola dal 34 al 40% e va raramente sino al 45, mentre quando i frutti non sono ancora perfettamente maturi scende sino al 30%.
Salute del Corpo
Il bergamotto in genere è noto per il suo inebriante profumo agrumato e per le sue proprietà antisettiche. Tuttavia è stato dimostrato che il bergamotto è efficacissimo anche nella lotta contro la glicemia e il colesterolo alti.
Il bergamotto è il nome comune di una pianta chiamata Citrus Bergamia Risso. Il frutto ha la buccia di colore giallo ed è della stessa dimensione di un’arancia. L’olio della buccia viene utilizzato per addolcire parecchi infusi, e la metà dei profumi per donne contengono essenza di bergamotto. Inoltre, l’aromaterapia consiglia il bergamotto per il trattamento della depressione, della psoriasi, dei tagli, delle ustioni e delle ferite.
Tuttavia il bergamotto è utilissimo anche contro il colesterolo alto e la glicemia alta. E’ stato infatti dimostrato in recenti studi che, somministrando una o più porzioni da 500 mg di estratto di bergamotto a individui con colesterolo alto, dopo 30 giorni si aveva un 42% di aumento di HDL (colesterolo buono), un 38% di diminuzione di LDL (colesterolo cattivo), un 41% in meno di trigliceridi e una diminuzione fino al 25% della glicemia.
Storia del Bergamotto
Cenni Storici sul Bergamotto
Non si conosce l’esatta genesi di questo agrume, il colore giallo indicherebbe una derivazione per mutazione genetica a partire da preesistenti specie agrumarie quali limone, arancia amara o limetta. Anche la sua collocazione sistematica ha generato molte controversie tra i botanici, alcuni lo classificano come specie a sé stante (Risso e Poiteau) mentre altri lo indicano come sottospecie dell’arancio amaro (Swingle). Alcune leggende fanno derivare il bergamotto dalle isole Canarie, da cui sarebbe stato importato ad opera di Cristoforo Colombo, altre fonti propendono per Cina, Grecia, o dalla città di Berga in Spagna, mentre si narra la storia del moro di Spagna che ne vendette un ramo ai signori Valentino di Reggio (in Calabria) per diciotto scudi che lo innestarono su un arancio amaro in un loro possedimento nella contrada Santa Caterina (quartiere di Reggio Calabria). È anche probabile che la pianta sia autoctona della Calabria[senza fonte], perché già nel XIV secolo risultano tracce di un agrume esclusivo del sud della Calabria Limon pusillus calaber. L’etimologia più verosimile è Begarmundi, cioè pero del signore in turco, per la sua similarità con la forma della pera bergamotta. La prima piantagione intensiva di alberi di bergamotto (bergamotteto) fu opera nel 1750 del proprietario Nicola Parisi lungo la costa reggina, nel fondo di Rada dei Giunchi, situato di fronte l’area dove oggi si trova, nel cuore della città, il Lido comunale Zerbi “. Originariamente l’essenza veniva estratta dalla scorza per pressione manuale e fatta assorbire da spugne naturali (procedimento detto “a spugna”) collocate in dei recipienti appositi (detti concoline). Nel 1844, si documenta la prima vera industrializzazione del processo di estrazione dell’olio essenziale dalla buccia grazie a una macchina di invenzione del reggino Nicola Barillà, denominata macchina calabrese che garantiva una resa elevata in tempi brevi, ma anche un’essenza di ottima qualità se paragonata a quella estratta a spugna.
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